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Cereali industriali celiachia/gs e complicanze
Dal dicembre 2013 è dimostrata una relazione tra celiachia e pesticidi nei cereali industriali.
Uno studio pilota ha mostrato come si riscontrino alte concentrazioni di glifosato nel latte materno e nelle urine, dimostrando che, a differenza di quanto divulgato finora, il diserbante si accumula nel corpo umano e passa addirittura al neonato allattato al seno. I livelli elevati di tale composto, residuo di trattamento utilizzato ampiamente nelle colture cerealicole industriali, è risultato altamente elevato nel 30% dei campioni esaminati.
Lo studio è stato commissionato da Moms Across America e Sustainable Pulse.
L’allarme è da collegarsi anche ai risultati di uno studio che ha cercato risposte all'aumento vertiginoso di diagnosi di celiachia e gluten sensitivity; confrontando in maniera sistematica i dati dei disturbi correlati alla malattia celiaca con quelli causati dall’antiparassitario si evince come gli andamenti siano sovrapponibili e delineino un quadro che mette in chiara relazione la malattia celiaca e la diffusione del glifosato sui campi cerealicoli industriali e sulla tavola di milioni di persone.

Riportiamo la traduzione della conclusione dello studio:
“La celiachia è una condizione complessa e multifattoriale associata ad intolleranza al glutine e ad un aumentato rischio di malattie della tiroide, cancro e malattie del rene, inoltre c'è un aumento del rischio di infertilità e difetti di nascita nei bambini nati da madri celiache. La diagnosi si fa a mezzo di ricerca di autoanticorpi anti transglutaminasi tissutale, ma la celiachia è associata con uno spettro di altre patologie, come carenze di: ferro, vitamina D3, molibdeno, selenio, e cobalamina, inoltre si assiste ad una crescita eccessiva di agenti patogeni nell'intestino a spese del biota benefico, segnalazione compromissione della serotonina, e aumento della sintesi di metaboliti tossici come p-cresolo e acido indolo-3-acetico. In questo studio abbiamo mostrato sistematicamente come tutte queste caratteristiche, presenti nella malattia celiaca, possano essere spiegate dall’incontro con il glifosato. Questi problemi includono alterazioni biochimiche che a livello intestinale intervengono nell'equilibrio tra microorganismi patogeni e biota benefico, metalli di transizione chelante, come zolfo e selenio, inibizione degli enzimi del citocromo P450. Noi sosteniamo quindi che la chiave della patologia a livello di sistemico nella malattia celiaca sia la compromessa fornitura di solfato ai tessuti, e che questo sia anche un componente chiave della tossicità del glifosato per l'uomo.
(…) La pratica comune di essiccazione e/o maturazione con glifosato prima del raccolto rende inevitabile che i residui di glifosato siano presenti nel nostro approvvigionamento alimentare. (…) Esortiamo i governi a livello globale a riesaminare la loro politica nei confronti del glifosato e di introdurre una nuova legislazione che ne limiti il suo utilizzo.” La relazione tra disturbi correlati al glutine e consumo di frumento "forzato" o con residui chimici rende innegabile la responsabilità dell'agricoltura industriale sulla salute del consumatore, vale dunque la pena di preferire prodotti Bio sia per evitare di incorrere in disturbi correlati al glutine sia per evitare le complicazioni associate a chi ha già diagnosi di celiachia o gluten sensitivity.

“Glyphosate, pathways to modern diseases II: Celiac sprue and gluten intolerance”
Anthony Samsel and Stephanie Seneff
Interdiscip Toxicol. Dec 2013; 6(4): 159–184.
Published online Dec 2013. doi: 10.2478/intox-2013-0026
 
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